Disturbo bipolare: quando l’umore oscilla tra euforia e profonda tristezza
Disturbo bipolare: quando l’umore oscilla tra euforia e profonda tristezza
Disturbo bipolare: significato
Il disturbo bipolare è una condizione psichiatrica complessa caratterizzata da fluttuazioni estreme dell’umore che alternano episodi di euforia o iperattività (mania) a fasi di depressione profonda. Questi cambiamenti possono influenzare in modo significativo la qualità della vita di chi ne soffre, compromettendo relazioni, lavoro e benessere personale. Comprendere questa patologia è il primo passo per affrontarla con consapevolezza e sensibilità.
Che cos’è il disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è un disturbo dell’umore che, secondo il DSM-5, si manifesta con episodi ricorrenti di mania, ipomania e depressione. La sua peculiarità risiede nella ciclicità degli stati emotivi, che si alternano tra poli opposti. Durante le fasi maniacali, la persona può sentirsi euforica, iperattiva o irritabile, mentre nei momenti depressivi sperimenta tristezza profonda, senso di vuoto e perdita di energia.
Non si tratta di semplici sbalzi d’umore, ma di episodi intensi e prolungati che possono durare giorni o settimane e che interferiscono significativamente con la vita quotidiana.
Sintomi del disturbo bipolare
I sintomi variano in base alla fase attraversata e in base alla tipologia di disturbo bipolare da cui è affetto il paziente (tipo I o tipo II). Ecco le caratteristiche principali:
- Episodi maniacali: sono caratterizzati da un tono dell’umore molto elevato, persistente (almeno per una settimana, la maggior parte del giorno) e anomalo che causa una marcata compromissione del funzionamento sociale o lavorativo.
- Tono dell’umore molto elevato, persistente (almeno per una settimana, la maggior parte del giorno) e anomalo che causa una marcata compromissione del funzionamento sociale o lavorativo.
- Sensazione di euforia o onnipotenza.
- Ridotto bisogno di sonno.
- Parole rapide e difficoltà a concentrarsi (elevata distraibilità che rende difficile concludere attività già iniziate).
- Comportamenti impulsivi e maggior partecipazione ad attività potenzialmente dannose, come spese eccessive, rischiosi investimenti economici, attività sessuale promiscua, decisioni avventate.
- Aumento dell’attività fisica o mentale.
- Episodi depressivi: umore depresso e perdita di interesse per attività un tempo piacevoli.
- Sensazione di inutilità o colpa eccessiva.
- Difficoltà di concentrazione e indecisione.
- Alterazioni dell’appetito e del sonno.
- Pensieri ricorrenti di morte o suicidio.
Pazienti affetti da bipolarismo di II tipo esperiscono invece episodi ipomaniacali, che presentano la stessa sintomatologia di quelli maniacali, ma non sono così gravi da causare una marcata compromissione del funzionamento e sono più ridotti nel tempo (almeno 4 giorni, per la maggior parte del giorno).
Tipologie di disturbo bipolare
Non tutte le forme di disturbo bipolare sono uguali. Esistono diverse varianti, ognuna con caratteristiche specifiche:
- Disturbo bipolare di tipo I: si distingue per la presenza di almeno un episodio maniacale grave, criterio indispensabile per la diagnosi, spesso accompagnato da depressione.
- Disturbo bipolare di tipo II: caratterizzato dalla presenza di almeno un episodio di depressione maggiore che dura di solito almeno due settimane e da un episodio ipomaniacale.
- Disturbo ciclotimico: include frequenti alterazioni dell’umore, meno severe per intensità, ma croniche , che possono durare anni (di solito almeno due anni), causando disagio clinico.
- Disturbo bipolare non specificato: quando i sintomi non rientrano pienamente in una delle categorie sopra descritte ma sono comunque clinicamente rilevanti.
Cause del disturbo bipolare
Le cause del disturbo bipolare non sono ancora completamente comprese, ma si ritiene che siano il risultato di una complessa interazione tra fattori genetici, biologici e ambientali.
- Fattori genetici: La predisposizione familiare gioca un ruolo significativo. Se un parente di primo grado ha il disturbo bipolare, aumenta il rischio di svilupparlo. L’ereditarietà è stimata intorno all’85%.
- Alterazioni neurochimiche: Squilibri nei neurotrasmettitori, come serotonina, dopamina e noradrenalina, sembrano influenzare l’insorgenza dei sintomi.
- Eventi stressanti: Traumi, lutti o stress prolungati possono scatenare episodi in persone predisposte.
- Alterazioni del ritmo circadiano: Cambiamenti nei pattern di sonno-veglia sono spesso correlati al disturbo.
Come affrontare il disturbo bipolare
Affrontare il disturbo bipolare richiede una gestione a lungo termine, spesso combinando psicoterapia e monitoraggio medico. Tra gli approcci più utilizzati troviamo:
- Terapie psicologiche: La terapia cognitivo-comportamentale aiuta a riconoscere i sintomi e sviluppare strategie di gestione. La psicoeducazione, in particolare, aiuta il soggetto a prendere conoscenza del proprio disturbo, riconoscere ciò che anticipa l’episodio e i cambi di umore. Inoltre, permette al paziente di capire l’importanza di proseguire la terapia farmacologica, la cui prescrizione invece, è di competenze del medico psichiatra.
- Stile di vita equilibrato: Dormire, evitare l’abuso di sostanze e l’isolamento sociale, ridurre lo stress, mantenere una routine stabile e una buona attività fisica sono aspetti fondamentali.
- Supporto sociale: Partecipare a gruppi di sostegno o coinvolgere familiari e amici può alleviare il senso di isolamento.
Conclusione
Il disturbo bipolare è una condizione che richiede comprensione, supporto e una gestione consapevole. Sebbene non esista una cura definitiva, molte persone con questa diagnosi riescono a condurre una vita piena e soddisfacente grazie a interventi mirati e al sostegno delle reti sociali e sanitarie. Conoscere il disturbo è il primo passo per rompere lo stigma e offrire aiuto a chi ne soffre.
Bibliografia
Galimberti, U. Nuovo dizionario di psicologia. Psichiatria, psicoanalisi, neuroscienze.
DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.
Manuale di psicoeducazione per il disturbo bipolare di Francesc Colom, Eduard Vieta · 2006
La mente alterata Cosa dicono di noi le anomalie del cervello di Eric R. Kandel · 2020
Contenuto a cura di:
Davide Livio
Psicologo psicoterapeuta, specializzato in psicoterapia ipnotica. È stato dirigente psicologo e psicoterapeuta presso ASST Rhodense e magistrato onorario presso il Tribunale per i minorenni di Milano. Attualmente psicoterapeuta responsabile presso Clinicapsiche e Ilmiopsi.
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