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Quando lo stress diventa burnout: come riconoscerlo e affrontarlo

Burnout

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L'Ufficio Editoriale di ilmiopsi è composto da un team multidisciplinare di psicologi, psicoterapeuti e professionisti della comunicazione, impegnati nella scrittura e revisione clinica di contenuti dedicati alla psicologia e alla salute mentale. Ogni articolo è sviluppato con un approccio scientifico, accurato e accessibile, per garantire informazioni affidabili e utili sia ai professionisti del settore che al pubblico generale.

Quando lo stress diventa burnout: come riconoscerlo e affrontarlo

venerdì 10 Gennaio 2025

Quando lo stress diventa burnout: significato

La sindrome di burnout rappresenta una condizione di esaurimento fisico, emotivo e mentale legata a un prolungato stress lavorativo. Non si tratta di una semplice stanchezza, ma di un fenomeno occupazionale complesso che può compromettere profondamente il benessere psicologico e la qualità della vita. Scopriamo insieme cos’è il burnout, i suoi sintomi, le cause principali e, soprattutto, come affrontarlo.

Che cos’è il burnout?

Il termine “burnout” deriva dall’inglese e significa letteralmente “bruciarsi, “esaurito” o “scoppiare”. È stato introdotto negli anni Settanta dallo psicologo Herbert Freudenberger per descrivere una condizione di esaurimento riscontrata tra i professionisti impegnati in lavori ad alta intensità emotiva, come medici, infermieri o insegnanti.
Secondo il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), il burnout non è classificato come disturbo mentale, ma rientra tra i problemi associati al contesto lavorativo. È un fenomeno che nasce dall’incapacità di gestire in modo sano lo stress cronico sul lavoro.

Sintomi del burnout

Riconoscere i sintomi della sindrome di burnout è fondamentale per intervenire in tempo. Le manifestazioni più comuni includono:

  • Esaurimento emotivo: sensazione di svuotamento interiore, difficoltà a provare entusiasmo o motivazione, unita ad una forte insoddisfazione della routine quotidiana.
  • Calo della performance: difficoltà a concentrarsi, aumento degli errori, senso di inadeguatezza rispetto alle proprie responsabilità.
  • Distanziamento emotivo: atteggiamento cinico o disinteressato nei confronti del lavoro, spesso accompagnato da una sensazione di apatia e distacco verso colleghi o clienti.
  • Sintomi fisici: mal di testa, disturbi del sonno, tensione muscolare e frequenti malattie dovute all’indebolimento del sistema immunitario che possono portare ad un maggior assenteismo.
    Questi sintomi possono variare da persona a persona, ma il filo conduttore è una sensazione persistente di sopraffazione e incapacità di recuperare energia che porta il lavoratore che ne è soggetto al punto di “non farcela più”.

Cause della sindrome di burnout

Le cause del burnout sono multifattoriali, riguardano sia il soggetto, che la sfera organizzativa e sociale nella quale lavora. Tra i fattori più rilevanti troviamo:

  • Carico di lavoro eccessivo: mansioni troppo impegnative o tempi di consegna irrealistici.
  • Mancanza di controllo: assenza di autonomia decisionale o scarso riconoscimento dei propri sforzi.
  • Relazioni lavorative problematiche: conflitti con colleghi o superiori, senso di isolamento.
  • Disallineamento di valori: percezione di un divario tra i propri ideali e la cultura aziendale.
  • Tra i fattori legati alla personalità, la tendenza a porsi obiettivi irrealistici, essere molto autoritari o introversi, una scarsa capacità di lavorare in team, abnegazione al lavoro, inteso come sostituzione della vita sociale, una forte autocritica o una scarsa capacità di gestione dello stress, sono quelli che maggiormente possono contribuire al rischio di sviluppare il burnout. Incidono anche fattori socio-demografici, come l’età, lo stato civile, le differenze di genere.

Come superare il burnout

Affrontare la sindrome di burnout richiede un approccio multidimensionale, che includa interventi personali e professionali.
1. Riconoscere il problema
Il primo passo per superare il burnout è ammettere di essere in difficoltà. Ignorare i sintomi rischia di aggravare la situazione, rendendo più complessa la ripresa.
2. Parlare con qualcuno
Condividere le proprie preoccupazioni con un collega, un amico o un familiare di fiducia può aiutare a sentirsi meno soli. In alcuni casi, il supporto di un professionista, come uno psicologo o un counselor, diventa essenziale per rielaborare il proprio vissuto.
3. Ridefinire le priorità
Imparare a dire “no” e ridurre il carico di lavoro può fare la differenza. È importante stabilire confini chiari tra vita lavorativa e personale, dedicando del tempo a sé stessi e alle proprie passioni.
4. Cambiare abitudini
Praticare regolarmente attività fisica, migliorare l’alimentazione e garantire un sonno di qualità sono interventi fondamentali per recuperare energia e ridurre lo stress.
5. Valutare un cambiamento lavorativo
In situazioni particolarmente tossiche, valutare la possibilità di cambiare lavoro o reparto potrebbe rappresentare una scelta salutare.

Prevenire il burnout: strategie efficaci

La prevenzione del burnout passa attraverso una gestione equilibrata della propria vita lavorativa e personale. Ecco alcuni suggerimenti utili:

  • Pianificare pause regolari durante la giornata lavorativa per recuperare concentrazione ed energia.
  • Coltivare relazioni positive con colleghi e superiori, creando un ambiente di lavoro più sereno e collaborativo.
  • Formarsi sulla gestione dello stress, ad esempio attraverso corsi di mindfulness o tecniche di rilassamento.
  • Monitorare i propri limiti, evitando di accumulare impegni o richieste irrealistiche.

Conclusione

La sindrome di burnout non è una debolezza, ma una risposta fisiologica e psicologica a uno stress prolungato e mal gestito. Riconoscere i segnali, comprendere le cause e adottare strategie per affrontarla sono passi essenziali per ritrovare equilibrio e benessere. Non sottovalutare mai il peso dello stress: prenderti cura di te stesso è il miglior investimento per il tuo futuro.

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